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Il tema principale è la rielaborazione creativa di tecnologie e stili della comunicazione elettronica
A Campobassso il festival della net.art e della cultura di rete
Dal 24 al 28 ottobre, presenti artisti ed esponenti del settore


21 ottobre 2002

CAMPOBASSO. La tecnologia digitale come strumento creativo. E' l'obbiettivo che si propone il festival di net.art, virus, media jamming ed altro ancora che tra breve approderà nel capoluogo molisano. Dal 24 al 26 ottobre infatti, l'insolita cornice della Chiesa di Campobasso ospiterà Digital-is-not-analog.2002, un incontro internazionale dedicato alla net.art e alla cultura di rete.

Molti i partecipanti illustri tra cui diversi esponenti del settore che presenteranno al pubblico italiano alcune significative esperienze di ricerca artistica, culturale e scientifica sviluppata attraverso l’informatica e le nuove tecnologie di rete.

Dopo il successo delle precedenti edizioni, il festival Digital-is-not-analog giunge quest'anno alla sua terza edizione. L'icontro è organizzato da d-i-n-a.net e dalla cooperativa GEA di Campobasso e promosso dalla Regione Molise, dal Comune e dalla Provincia di Campobasso.

Seguendo la formula già sperimentata in passato, Digital-is-not-analog è una tre giorni di presentazioni, performance e discussione, il cui tema principale è la rielaborazione creativa di tecnologie e stili della comunicazione elettronica.

Gli ospiti invitati si sbizzarriscono nella presentazione di progetti che riguardano la net art e i media digitali. Si tratta di una scena composta da artisti, che conoscono allo stesso tempo la tecnologia e le strategie di comunicazione, e che riformulano entrambe in modo provocatorio e creativo.

La scelta degli ospiti rispecchia il desiderio di mostrare un'alternativa culturalmente ed economicamente sostenibile alla tecnologia meramente spettacolare e ai budget stratosferici dell'industria dell'intrattenimento globale.

In gruppo o singolarmente, con progetti emergenti o ampiamente avviati, gli artisti invitati lavorano sulle forme di controllo e di diffusione delle informazioni attraverso Internet, sulla cultura dei videogiochi modificati, sul virus informatico, sul software libero come strumento di dominio pubblico. Tutti ambiti di intervento, che dimostrano come la tecnologia digitale può diventare un mezzo per agire in modo originale, influenzando il panorama mediatico.

Tra le molte invenzioni presenti spicca, per lo meno in originalità un po' macabra, "Suicide Box", del Bureau of Inverse Technology. Si tratta di un'installazione pensata inizialmente per il Golden Gate Bridge di San Francisco in grado di rilevare e filmare in tempo reale le persone che si gettano da una delle località con il più alto tasso di suicidi di tutta l'America.

O ancora "Autopirate Bit Radio" , un sistema automatico di inserimento di brevi messaggi non autorizzati sulle frequenze FM della stazione radio interna del World Economic Forum (New York, 2002).

Alla base di ogni progetto del Bureau of Inverse Technology c'è la volontà di smontare la tecnologia e usarla in modi imprevisti: la retorica dell'industria high tech viene rovesciata in un gioco di specchi che illumina improvvisamente i punti ciechi della nostra società.

 
 
 
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